Massimo Massa
Nationality: 159
Email: vmassimo.massa@gmail.com
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Massimo Massa
Massimo Massa, 1960, Bari (Italia).
Fondatore e Presidente dell’Associazione culturale L’Oceano nell’Anima; Direttore della rivista letteraria OceanoNews (testata giornalistica indipendente) di informazione culturale e artistica e sociale; Direttore e consulente area progetti e grafica di Oceano Edizioni.
È anche l’ideatore e Presidente del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea “Lucius Annaeus Senaca” e Presidente del Gruppo Culturale UNACI (Unione Nazionale delle Associazioni Culturali Italiane).
Membro del Direttivo dell’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari, è stato vice Presidente, fino ad ottobre 2016, dell’Associazione Internazionale VerbumlandiArt, Cenacolo Internazionale per la creatività espressiva e il dialogo.
Nel giugno 2016 fa parte della delegazione italiana che a Pozarevac, in Serbia, ha firmato il protocollo di cooperazione culturale tra le associazioni VerbumlandiArt e Club degli amanti del libro Majdan, al fine di creare un ponte collaborativo letterario tra Italia - Serbia.
Recensionista e pubblicista di articoli di interesse socio-culturale su vari siti on line. È membro di commissione di numerosi premi letterari.
Vincitore e finalista in numerosi premi e concorsi letterari, nel dicembre 2019 riceve il “Word Icon Of Literature” dalla “National Academy of Arts and Culture of India” in riconoscimento per il suo contributo alla diffusione della letteratura, delle arti e della cultura nel mondo.
A gennaio 2020 è co-fondatore di Wikipoesia e viene nominato Presidente onorario di Wikipoesia con un ruolo consultivo privilegiato per lo sviluppo ottimale dell’enciclopedia.
Qui dove muore Dio
C’è silenzio
qui dove muore Dio
tra macerie e porte chiuse di moschee
che suo figlio è ancora sulla croce
sotto i chiodi di un rosario
e l’afflato che si erge dal costato
cola sidro sulla pelle dilaniata
ai piedi di un altare.
C’è silenzio
qui dove non c’è Dio
eppure è notte in ogni posto
mentre il sole si dilegua
nei cieli scuri di Kabul
che ha visto lame
affondare
nella carne del suo ventre.
Saamiya ha mani sporche
e un disegno da finire
ostia consacrata
che trasmuta in un sorriso
e i suoi colori
che si adagiano sul mondo
a portar via il suo pianto
ecclissato nell’oblio
tra le divise sponde.
C’è silenzio
qui dove sono anch’io
mentre il sole
lentamente ricompare
che una ad una terre visitò
in quel cielo
che tutto il nero
abbracciò col velo
qui…
dove Dio non vende
per tre denari il figlio
che sulla croce
il suo costato
si riveste a sangue.
Sei tutti i miei vorrei
Sei la distanza
che mi corre incontro
la destinazione
di tutti i miei vorrei
tra le disfatte
e i nostri pezzi sparsi.
Sei tutto il tempo
distante troppi anni
che ho ingannato sopra i fogli
sei l’alba a fine viaggio
in questa o in altra vita.
Ritrovarsi non è mai per caso
tra gli orizzonti
che la vita ci concede
in ogni abbraccio
perso nelle notti
in tutti quegli incontri
che ho mancato
in ogni istante naufragato
in quel saluto dato in fretta
e in tutto il resto che mi hai dato.
Mi manchi
mentre provo a immaginare
a risvegliarmi insieme a te.
Piove…
Cammino
nella stessa direzione
delle latitudini
nel tempo indiviso
delle oltranze.
Inconfondibile assonanza
firma di un errore
che stinge d’indaco
quell’ombra ormai indistinta
in cui mi sono perso.
Credo ancora nei dettagli
delle prospettive,
nell’imperfezione
d’ogni figurabile
che s’avvolge in trame
come arbusti di tamerice
flagellate
ai venti di maestrale.
Piove…
piove silenziosamente
nella transumanza di settembre
piove in dissolvenza
sul viale che ospita l’autunno
piove
tra le ingiallite foglie.
Il peso delle sillabe
(Punto… e a capo)
Sono un punto
quello di domanda
spesso sospensivo
quando resto fermo
nelle attese…
sono quello che riparte
da una linea parallela.
Sono un punto
in ogni dove
sulla superficie delle cose,
nel silenzio che racconta
e chiede ascolto
al peso delle sillabe.
Sono un punto
che va a capo
maiuscola ferita
di alfabeti addormentati.
Sono un punto
che consuma inchiostro
fino ad arrivare al nero
d’un cielo inutilmente azzurro.
Oltre il mare di te
Me ne andrò
in giro per il mondo
nel soffio
della brezza del mattino
nei respiri di febbraio
goccia a goccia
per tornare al mare
lasciando le mie impronte
a segnar passi.
Me ne andrò
per cercarti nell’altrove
tra i giacigli delle rose
nell’appartenenza al tempo
di promesse impresse sulle mani
nell’abbraccio della quiete della sera.
Me ne andrò
tra le linee in divenire
aspettando il sole di domani.
Me ne andrò
oltre il mare di te...
Pubblicazioni
- 2015, Evanescenze (Edizioni REI)
- 2016, Geometrie dall’Infinito (Oceano Edizioni)
- 2017, All’ora sesta (Dibuono Edizioni)
- 2018, co-curatore dell'antologia poetica, letteraria e artistica con un contenuto socio culturale, Ciò
che Caino non sa – Le mani dei bambini (Oceano Edizioni), per sensibilizzare l'opinione pubblica
contro gli abusi e gli abusi sui minori.
- 2019, co-curatore della collana editoriale, Terre d’Italia con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare le
tradizioni e i costumi delle varie province e regioni della penisola italiana.
Riferimenti web
sito personale
Wikipoesia
Associazione L’Oceano nell'Anima
Testata giornalistica OceanoNews
sito personale http://www.massimomassa.it/
Wikipoesia https://www.wikipoesia.it/wiki/Massimo_Massa
Associazione L’Oceano nell'Anima http://www.oceanonellanima.it/oceano/
Testata giornalistica OceanoNews http://www.oceanonellanima.it/oceano/blogocn/